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Cosa fare se arriva una cartella Equitalia

Contro tutti gli atti dell'Agenzia per la Riscossione è possibile ricorrere presso l'autorità giudiziaria, al fine di ottenerne l'annullamento dei provvedimenti illegittimi. Ecco come fare

di Antonello Scrimieri 10 apr 2013 ore 09:36
Nel momento in cui l’Amministrazione Finanziaria vuole riscuotere dal contribuente le somme per le imposte non versate trasmette, tramite un registro chiamato “Ruolo”, l’obbligo di pagare all’Agenzia di Riscossione “Equitalia” che intima i soggetti interessati a versare quanto dovuto. E’ quella che viene comunemente chiamata cartella Equitalia.

CHI E’ EQUITALIA
- Equitalia è una società controllata totalmente da Enti  Pubblici; è detenuta al 51% dall’Agenzia delle entrate e al 49% dall’INPS. Nata il primo ottobre del 2006, Equitalia svolge l’esercizio dell’attività di riscossione tributi, contributi e sanzioni per i due Enti costituenti, ed anche per altri soggetti come ad esempio i Comuni.

Al fine di recuperare le somme richieste ai Cittadini dallo Stato e dagli altri enti pubblici, Equitalia invia avvisi e cartelle di pagamento, che contengono il dettaglio degli importi dovuti composti dal totale dei debiti, cui si aggiungono gli interessi per il ritardo e le sanzioni per il mancato pagamento nei termini imposti dalla Legge.

Tutto ciò che Equitalia riceve dai Cittadini, viene integralmente restituito agli Enti creditori, ad eccezione di una piccola parte. Questa somma è composta da un aggio, che rappresenta il compenso per il lavoro portato avanti dall’Agenzia e dalle spese per la riscossione, che vengono stabilite dal Legislatore.

COSA E’ LA CARTELLA EQUITALIA - La cartella di pagamento è il documento, ovvero l’atto notificato dagli Agenti per la Riscossione al contribuente, contenente l’invito a pagare entro 60 giorni e le somme richieste dagli Enti Pubblici creditori che hanno provveduto a iscriverli nei “Ruoli”. Per i crediti di natura previdenziale, le cartelle di pagamento sono state sostituite dal primo gennaio 2011 dagli avvisi di addebito dell’INPS. Per i crediti erariali maturati dal periodo d'imposta 2007 in poi e relativi ad accertamenti sulle imposte sul reddito, IVA e IRAP, dal primo ottobre 2011 le cartelle sono state sostituite dagli accertamenti esecutivi dell’Agenzia delle entrate.

COSA FARE SE ARRIVA UNA CARTELLA EQUITALIA - Gli atti di Equitalia contengono tutti i dati identificativi del contribuente in oggetto, dell’imposta non pagata e i termini di pagamento. Molto spesso i funzionari dell’Agenzia di Riscossione commettono degli errori nell’emissione delle Cartelle di Pagamento. Questi errori comportano la nullità di questi atti. Per questi motivi, prescindendo dal contenuto, bisogna stare molto attenti a leggere questi atti prima di pagarli e in seconda battuta rivolgersi a un professionista per contestarle.

In altri casi, l’errore è a monte, ovvero l’Amministrazione Finanziaria, nel trasmettere i propri atti all’Agenzia di Riscossione, dimentica o non si accerta che alcune imposte, nel frattempo sono state correttamente versate dai Contribuenti. Anche questi atti, verranno erroneamente notificati ai cittadini e facilmente possono essere annullati.

Per tutelarsi, in maniera rapida entro 30 giorni dalla notifica di una cartella Equitalia, bisogna ricorrere al Giudice di Pace. In questo frangente bisogna chiedere una sospensione degli atti in corso, evitando così ulteriori azioni da parte dell’Agenzia, quali ad esempio il pignoramento dei beni o l’iscrizione di ipoteche sugli immobili, per poi sperare di ottenere un esito favorevole della controversia.

Tutto questo iter, che scaturisce dall’emissione di un atto errato da parte di Equitalia o dell’Agenzia delle Entrate, comporta una serie di spese, per le diverse procedure gravanti sia sul Contribuente che deve difendersi, che sulla Pubblica Amministrazione che li deve trasmettere, rendendo sempre meno efficiente il complesso organo Amministrativo.

LEGGI ANCHE: Le risposte dell’esperto per problemi con Equitalia


Antonello Scrimieri
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