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Come difendersi dal Redditometro

Nelle prossime settimane i contribuenti potrebbero ricevere la lettera dell’Agenzia delle Entrate che richiede accertamenti sulle proprie spese. Ecco come difendersi

di Marco Delugan 21 gen 2014 ore 10:50
Il Redditometro serve a determinare il reddito presunto dei contribuenti italiani. Si basa su dati patrimoniali, sulle spese effettuate nell’anno di imposta e su coefficienti statistici. Qualora il reddito determinato dal Redditometro fosse significativamente superiore a quello dichiarato, scatterebbero i controlli del Fisco. La prima tappa di questi controlli consisterà in una lettera con cui il Fisco chiamerà il contribuente a un contradditorio, nel quale il contribuente stesso dovrà chiarire i motivi dello scostamento e “difendere”, se possibile, la veridicità della propria dichiarazione dei redditi.

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IMMOBILI – Nella lettera il Fisco indicherà quali sono gli immobili posseduti dal contribuente e le loro caratteristiche. Sarà rispetto a questi dati che il contribuente dovrà organizzare la propria difesa qualora le informazioni riportate nella lettera non siano corrette. Dovrà quindi controllare che metratura, classe catastale e altri dati siano esatti. Importanti, per sostenere poi la propria posizione, le schede catastali, le planimetrie, le pratiche edilizie.

AUTO E MOTO – I dati relativi al possesso di auto e moto riportati nel Redditometro sono quelli esistenti presso l’Anagrafe tributaria. La prima cosa da fare, anche in questo caso, è controllare che modello, cilindrata e potenza riportati nella lettera siano esatti e, nel caso non lo fossero, portare al contraddittorio la documentazione che lo dimostra. Poi controllare se, tra i veicoli riportati, alcuni sono stati rubati o sono stati acquistati per conto di altri. Per dimostrare una o entrambe le evenienze bisogna portare la denuncia dell’avvenuto furto e la documentazione che attesta la sottoscrizione dell’assicurazione da parte di chi utilizza davvero il mezzo. Ma se il veicolo è utilizzato da persona a carico del contribuente, allora la spesa rimane comunque a carico del contribuente stesso.

SPESE – Tra le diverse spese considerate dal Redditometro ci sono anche luce, gas, acqua e telefono. Se le spese indicate nel redditometro fossero superiori a quelle effettivamente sostenute, il contribuente potrebbe dimostrarlo portando come prove gli estratti conto, per i pagamenti domiciliati. In alternativa è possibile chiedere ai gestori dei diversi servizi le certificazioni delle spese effettuate per gli stessi.

DISINVESTIMENTI – Con il termine disinvestimento si intende la vendita di beni come immobili, auto o moto, opere d’arte, oggetti d’antiquariato e titoli azionari. E’ importante avere e portare al contradditorio la documentazione che comprova queste vendite e dimostrare che con le entrate così ottenute si sono sostenute spese e/o acquistati altri beni, o che il denaro è stato veicolato su conti correnti del contribuente. In questo modo le spese sostenute con le entrate provenienti da disinvestimento, o l’entità di quanto depositato in banca, non potranno venir considerate come prova di un reddito più alto di quello dichiarato.

MUTUI E FINANZIAMENTI – L’accensione di mutui e di finanziamenti contribuisce a definire la capacità di spesa di un contribuente. Mutui e finanziamenti possono essere infatti chiesti, ad esempio, per l’acquisto di case e altri beni durevoli costosi, o per ristrutturazioni edilizie. Se di fronte all’acquisto di una casa il contribuente accende un mutuo, questo viene interpretato come dimostrazione di una capacità di spesa inferiore rispetto alla situazione in cui la stessa casa viene pagata in contanti. E’ quindi importante portare in contradditorio i contratti di mutuo o finanziamento sottoscritti, salvo poi dover dimostrare da dove viene il denaro utilizzato per pagare le rate.

VINCITE E REDDITI ESENTI – Come abbiamo visto, tutte le spese sostenute vengono considerate per calcolare il reddito presunto: più sono alte le spese e più sarà alto il reddito ipotizzato dal Redditometro. Le spese sostenute con gli introiti di vincite e/o derivanti da redditi considerati esenti ai fini Irpef non dovrebbero però essere considerate come prove di un reddito superiore a quello dichiarato. Per dimostrare che alcune spese sono state sostenute in questo modo è utile portare al contraddittorio la documentazione relativa a tali vincite e redditi esenti, e dimostrare che quelle spese sono state sostenute con queste entrate.
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