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Auto blu, un lusso per troppi che costa 1,75 miliardi

Sono 629mila, una ogni 95 abitanti: un record nel mondo e una spesa pari all'introito di una piccola manovra. Ma dall'anno prossimo dovranno essere dimezzate

di Carlo Sala 11 lug 2012 ore 10:01
Suona quasi beffardo che l’Italia, dove Sergio Marchionne teme ci sia uno stabilimento Fiat di troppo, sia anche il Paese con il maggior numero di auto blu in circolazione dell’Occidente. Ma così è, in effetti.

Con una media di una ogni 95 abitanti, l’Italia spende oggi per la gestione delle auto blu l’equivalente di una piccola manovra finanziaria: 1,75 miliardi di euro l’anno secondo uno studio dell’associazione dei consumatori e del Sole24Ore. L’anno prossimo, secondo quanto prevede la spending review approvata il 5 luglio dal governo, i costi dovranno essere dimezzati rispetto al 2011.

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Ma anche così il distacco tra gli altri Paesi sembra destinato a restare grande: negli Stati Uniti ci sono 300 milioni di abitanti circa (nonché 50 Stati federali contro le 20 Regioni italiane) e 73mila auto di rappresentanza, in Giappone 128 milioni di cittadini e 35mila auto blu. Tra Stato, Regioni, enti locali e altre amministrazioni pubbliche, invece, le auto blu sono 629mila, a fronte di una popolazione di quasi 60 milioni di anime. Neanche la Grecia, ormai quasi un sinonimo di poca oculatezza (se non proprio di spreco) arriva a tanto: lì le auto blu sono in tutto 34mila e gli abitanti 12 milioni, con un rapporto quindi di un’auto di rappresentanza ogni 353 cittadini.

Paese

Popolazione

Auto blu

Abitanti per auto blu

ITALIA

60 milioni

629mila

95

Grecia

12 milioni

34mila

353

Portogallo

11 milioni

23mila

478

Gran Bretagna

50 milioni

55mila

909

Francia

62 milioni

65mila

954

Spagna

46 milioni

44mila

1045

Germania

83 milioni

54mila

1537

Giappone

128 milioni

35mila

3657

USA

306 milioni

73mila

4192










Un’analisi commissionata alcuni mesi fa dall’esecutivo ha appurato che le auto pubbliche sono 64.524, di cui 10.634 “blu” e 53.890 “grigie”. Le prime, di norma di cilindrata minima pari a 1600 centimetri cubici e dotate di autista, sono utilizzate dagli alti vertici dei servizi di tutela dell’ordine e della salute, della sicurezza stradale e militare, dei servizi ispettivi in ambito fiscale e retributivo, del settore della pubblica sicurezza; le seconde sono invece auto operative e senza fini di rappresentanza, in servizio ad esempio nelle Asl.

Guardando a chi le utilizza, lo Stato appare tutto sommato parsimonioso rispetto alle altre amministrazioni pubbliche locali: al netto delle vetture militari in senso stretto, l’amministrazione centrale (che include gli organi costituzionali, dalla presidenza della Repubblica a quella delle 2 Camere del Parlamento, dalla presidenza del Consiglio dei ministri a quella della Corte costituzionale, fino ai vari ministeri) ne impiega infatti 5500, gli enti col parco macchine più cospicuo sono invece  i Comuni: 27.542 vetture significano in media 3 auto per ciascuno degli oltre 8100 municipi sparsi per lo Stivale. A metà strada tra questi 2 estremi Regioni e Province, subito alle spalle dei Comuni ci sono le Aziende sanitarie locali: 18.426 veicoli (anche se in funzione molto più di servizio che di rappresentanza).

Al di là dello scandalo per il bando d’acquisto di 400 vetture nuove (con spesa di 10 milioni di euro) voluto in primavera dal governo Monti alle prese con conti tutt’altro che rosei, il parco auto degli enti pubblici – che al 20% è costituito da veicoli presi in leasing o a noleggio - soffre peraltro di vecchiaia (e quindi di costi di manutenzione più alti): il 27% ha più di 11 anni, un terzo è entrato in funzione tra il 2001 e il 2006 e solo il 40% ha un’età non superiore ai 5 anni.

Da ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta ha appurato che nel 2010 per far circolare quelle vetture si sono spesi 615 e 620 milioni (rispettivamente per auto blu e grigie) per un ammontare sull’1,2 miliardi, praticamente pari al costo sostenuto per far circolare le vetture impegnate in compiti di polizia (un altro miliardo e 200 milioni, che porta sui 2,4 miliardi i costi del personale impegnato al volante). Dalla medesima ricerca, è emerso che una frazione di 72mila auto della pubblica amministrazione nel 2010 ha compiuto un percorso, con relativo consumo di carburante, pari a 800 milioni di chilometri.

Già chiamati i funzionari pubblici del Comune di Milano a far uso del car sharing (il meccanismo che consente di noleggiare una vettura a ore), con obbligo di mettersi in attesa se non ci sono vetture disponibili al momento della richiesta, a contribuire a ridurre percorrenze e consumi delle auto pubbliche saranno ora anche i nuovi consiglieri di amministrazione della Rai, alla quale Anna Maria Tarantola (rappresentante del ministero dell’Economia, cioè dello stesso Mario Monti) ha tolto quello che era uno status symbol ben più che uno strumento di lavoro.

Carlo Sala

Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
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