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Risparmio energetico: occhio all’etichetta!

di Andrea Di Turi 6 mag 2011 ore 10:56
Tenendo sempre a mente l’importanza di spegnere il tastino dello stand-by dei sempre più numerosi prodotti elettronici che teniamo in casa, ovviamente per quelli che prevedono questa funzione (la maggior parte, comunque), vediamo ora come è possibile risparmiare qualcosa in bolletta con alcuni semplici accorgimenti legati alle caratteristiche dei principali elettrodomestici di cui ci serviamo di solito. A cominciare dalla conoscenza delle informazioni che sono riportate sulle etichette energetiche.

Le etichette energetiche sono state introdotte negli anni ’90 su stimolo dell’Unione europea, quando si è cominciato a capire che la questione energetica sarebbe divenuta critica, e hanno avuto un buon successo fra i consumatori, i quali hanno dimostrato una crescente consapevolezza nell’orientare le proprie decisioni d’acquisto nel senso del risparmio e dell’efficienza energetica. Le etichette vengono apposte sugli apparecchi, in posizione visibile, e riportano le informazioni essenziali che consentono di conoscere il livello stimato di consumo di energia elettrica di un dato apparecchio, calcolato in base ad una serie di elementi.

Prendiamo, per fare un esempio pratico, il caso di un frigorifero. L’etichetta energetica esprime il consumo annuale di energia del frigorifero tenendo conto di aspetti come il volume o spazio di cui l’apparecchio dispone (di solito misurato in litri) e la temperatura più bassa a cui possono essere tenuti i suoi diversi scompartimenti (vano centrale e freezer, ad esempio). Ad ogni apparecchio viene assegnata una classe, che sta ad indicare il suo grado di efficienza energetica e quindi il suo livello di consumo.

È importante sapere, però, che entro la fine dell’anno arriveranno le nuove etichette energetiche, con informazioni aggiuntive rispetto a quelle che già siamo abituati a vedere.

In particolare, nelle nuove etichette, per alcune tipologie di elettrodomestici (per esempio i frigoriferi) sono previste fino a dieci classi di efficienza energetica, aumentate dalle precedenti sette. Si va dalla A+++ (la classe più efficiente, a minor consumo di energia) alla G (la meno efficiente, col consumo più elevato). Contemporaneamente, il livello di efficienza energetica dell’apparecchio viene espresso in modo cromatico: il verde sta ad indicare un’efficienza energetica elevata, il rosso esprime invece il grado di efficienza più basso, nel mezzo c’è il giallo-arancione per gli apparecchi di media efficienza.

Per dare un’idea del risparmio che è possibile conseguire scegliendo apparecchi a maggiore efficienza
, basti dire che un apparecchio (frigorifero) di classe A++ consuma anche fino al 50% in meno di uno di classe A. Mentre un frigorifero di classe A+ consuma circa la metà di un frigorifero vecchio tipo.

Da notare che ad alcune tipologie di elettrodomestici verrà anche allegata una dichiarazione acustica, che dice cioè quanto rumore fa l’apparecchio quando è in funzione: non è un dato di poco interesse, perché se è vero che il rumore non impatta direttamente sul consumo di energia, è anche vero che l’inquinamento acustico in casa è una dimensione a cui sempre più consumatori fanno attenzione nelle proprie scelte d’acquisto.

Le nuove etichette saranno introdotte entro la fine del 2011 in tutta Europa. Precisamente, saranno obbligatorie a partire dal 20 dicembre 2011. Ma si può iniziare ad utilizzarle anche prima e, anzi, chi lo fa dimostra di avere attenzione alla questione del risparmio energetico. Dal 30 marzo del 2012, poi, l’etichetta diventerà obbligatoria anche per i prodotti venduti a distanza.

Andrea Di Turi
Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
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