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Donne, economia familiare e sopravvivenza finanziaria

Ancora le più vicine alle necessità pratiche della famiglia

di Alfonso Scarano 16 apr 2010 ore 11:32
La serenità, l’armonia e anche la felicità in una famiglia si basa certamente sui sentimenti ma anche, pragmaticamente, su un equilibrio economico tra entrate (i redditi) e le uscite (le spese), con la sicurezza di qualche risparmio.

Ma quale è oggi, il modello di famiglia?

L’immaginario collettivo, forse, è tuttora ancorato al modello composto dalla coppia sposata e con figli, talvolta allargata a parenti stretti. Ma si sa che questo non è più un modello unico, anche se è il modello predominante.

Vi è una tendenza inarrestabile, verso un pluralismo di modelli familiari: coppie non sposate, famiglie monoparentali costituite da un solo genitore con figli, persone sole o “single”, coppie senza figli sposate o no, convivenze omosessuali...

Nella società d’oggi è venuta meno anche la tradizionale divisione del lavoro tra uomo e donna che in passato aveva comportato l'attribuzione delle attività e responsabilità domestiche alle sole donne, quando la famiglia, nella solidarietà degli affetti, era un’entità economica fondata sul lavoro femminile, anche a protezione dei bambini, diversamente abili, anziani, mentre gli uomini erano la fonte economica per gli approvvigionamenti esterni della famiglia, quando portavano a casa i proventi del loro lavoro.

Oggi, le donne svolgono tuttora il lavoro casalingo, ma come doppio lavoro, avendo conquistato, con il femminismo parità di diritti e l’accesso a qualsiasi professione.

E lo possono fare anche perché bisogna considerare che molti dei lavori familiari di produzione all’interno della famiglia, sono stati portati fuori casa, “industrializzati”: pensiamo all’abbigliamento ed alla confezione dei cibi, per esempio, ed anche all’industria degli elettrodomestici che elimina gran parte del lavoro domestico, in primis la lavatrice.

Insomma, la famiglia si è trasformata anche per il mutato ruolo delle donne che coniugano il privato con il pubblico tanto è vero che si discute molto sulle “pari opportunità”. Ed è mutato anche nel privato, sia pure con molta più lentezza, il ruolo dell'uomo, che condivide sempre di più le stesse incombenze domestiche e di accudimento dei figli.

Ma non c’e dubbio però, che statisticamente, ancora le donne, sia spose o compagne che madri che single, continuano ad essere più vicine alle necessità pratiche della famiglia e quindi sono le più prossime a gestire i soldi e a far di conto ed impegnate a far quadrare il bilancio familiare. Quadrare, cioè governare prudentemente le entrate e le spese in modo tale da premettere l’accantonamento di “risparmio”, ossia di risorse mobiliari o immobiliari da destinare agli “imprevisti”, ai tempi di crisi, o da tramandare ai figli, generati ed accuditi nelle loro necessità infantili prevalentemente dalla madre, sino alla loro autonomia.
 
Quadrare il bilancio familiare e tecniche di sopravvivenza: il far di conto!

Una gestione dei soldi che entrano in famiglia e dei soldi che si spendono deve condurre la famiglia a un equilibrio finanziario.

Quando le entrate diminuiscono, e le voci di spesa necessarie alla sopravvivenza (alloggio vestiario cibo scuola trasporti), superano le entrate, come avviene in periodi di crisi come questo, occorre che in famiglia si rinsaldino gli affetti per affrontare la guerra contro il bisogno per la sopravvivenza materiale. E come in ogni guerra, i combattenti devono serrare i ranghi, cementati dagli affetti, e procurarsi armi adeguate e che sono le armi della conoscenza.

Occorre che proprio quando ci si trova nelle ristrettezze economiche ci si impegni maggiormente a comprendere la situazione, capire le necessità primarie, dare priorità alle cose secondo una condivisa scala di valori, mettere in atto un costante impegno di attenzione alle scelte di spesa ed alle relazioni e alle risorse, pur scarse e nascoste che il sistema offre.

Come fare? Prima di tutto, il bilancio, cioè fare i conti. Pare banale, ma in realtà in famiglia è scarsa l’abitudine di gestire con rigore tecnico un rendiconto delle entrate delle spese settimanale, mensile, e poi annuale e di anno in anno, tenendo in ordine con metodo i vari documenti. Si rifugge dall’elaborare tabelle riassuntive e comparabili, da cui ricavare nel tempo come si sono mosse le voci di spesa per meglio indirizzare la spesa.

Impegnarsi con diligenza a far di conto! Vi accorgerete come sia interessante constatare quante nuove informazioni si ricavano solo dalla semplice raccolta sistematica fatta con costanza nel tempo di tutte le bollette, le fatture, le ricevute... insomma tutte le spese fatte, raccolte in voci di conto ordinate.

Per gestire in maniera coerente e sistematica i dati, occorre raccoglierli in un “piano dei conti” in voci omogenee. Ad esempio, tutte le spese per alimentari, le spese per il vestiario, le spese per le utenze - luce, gas telefono e telefonini, le spese per i trasporti, l’autovettura compreso bolli e assicurazione, le spese per le manutenzioni ordinarie e così via.

In famiglia vi è spesso un computer e quasi sempre un programma che gestisce fogli elettronici e spesso qualcuno che lo sappia usare, almeno in maniera elementare. Caricare dei numeri in un foglio elettronico predisposto, anche da neofita diventa dopo poco cosa assai semplice. Un’ottima occasione per avere collaborazione dai figlioli ad esempio.

Comparando le cifre messe ordinatamente sul foglio elettronico, si incomincerà ad avere indicazioni quantitative sull’andamento delle spese nel tempo. Un avanzo di bilancio, quando le entrate sono superiori alle spese, alimenta il risparmio.

Il disavanzo crea debito, se non può essere coperto da risparmio precedentemente accantonato. E l’accumulo di debito, su debito, crea il dissesto della famiglia. Il cuscinetto di sicurezza, dunque, è rappresentato dal risparmio che è un formidabile ammortizzatore, anche psicologico.

Le nostre nonne, lo sapevano.

Dagli anni del boom economico e fino a questi anni di liberismo consumista, le figure femminili, giovani e seduttive alimentano e bombardano dai mass media i membri della famiglia invitandoli a consumi continui. In questi momenti di crisi, il risparmio delle famiglie, quello che non è stato distrutto dalle speculazioni finanziarie resta l’unico riferimento disponibile. Un ammortizzatore comunque momentaneo e correlato alla dimensione del tesoretto.

Per questo, è essenziale che in famiglia, qualunque ne sia il modello, ci sia chi ha un’idea chiara e documentata della storia dei dati delle entrate e delle spese quali risultano da oculati bilanci periodici, anche per comprendere le dinamiche economiche delle entrate e delle spese che si sono evolute nel tempo.

Di seguito il collegamento ad un file, un foglio elettronico, realizzato allo scopo di analizzare da diversi punti di vista numerosi anni di scritture contabili (le spese) e per un numero a piacere di voci di costo (piano dei conti).

Lo potete scaricare a questo indirizzo:
https://www.box.net/shared/phr1ahjgpq

Si ringrazia per la collaborazione l’avv. Giovanna Chiara, diritto dei minori e della famiglia.

Alfonso Scarano
scaralfonso@gmail.com Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
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