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Come scegliere una Polizza Long Term Care

di Redazione ABCRisparmio 15 ott 2010 ore 09:44
Prima di affrontare l'argomento è opportuno fare una doverosa premessa: se non si è consapevoli del problema e non si avverte l'esigenza di coprirsi nel modo più razionale possibile contro i rischi di non autosufficienza, o si finisce per fare delle scelte inadeguate e inutilmente onerose, o nel non fare assolutamente nulla.

Cosa sono le polizze Long Term Care


Le polizze LTC (Cura a Lungo Termine) sono forme di investimento previdenziale mirate a risolvere i problemi economici legati alla longevità e alla non autosufficienza.

Ben note oltreoceano, sono state introdotte solo recentemente nel mercato italiano, le prime risalgono alla fine degli anni 90. Le necessarie riforme del sistema pensionistico nel nostro paese dovute alla necessità di razionalizzare l'accumulo e la gestione dei contributi previdenziali anche in ragione del consistente allungamento delle aspettative di vita, hanno posto le basi per la nascita di un mercato ad hoc. E' un mercato ancora in fase embrionale in parte per la scarsità dell'offerta e in parte per la scarsa propensione soggettiva alla sottoscrizione di un prodotto non ancora ritenuto “necessario”. A tal proposito va rilevato che negli ultimi anni lo scenario sta cambiando e sono sempre di più le persone che si preoccupano di gravare il meno possibile sulle generazioni future nel momento in cui sopraggiunge una malattia debilitante. La consapevolezza del problema, come premesso, costituisce il primo passo per la valutazione e la eventuale decisione di stipulare una polizza Long Terme Care, perché permette di farsi un'idea più precisa dei rischi che è più opportuno coprire. 

Il problema è concreto ed è sempre più sentito, basti pensare che da un’indagine curata da Network Non Autosufficienza nel 2009, risulta che le situazioni di non autosufficienza sono gestite per oltre il 50% mediante ricorso alle reti familiari e parentali, per circa un 20% mediante ricorso ad assistenza privata (si pensi al fenomeno delle badanti), 15% mediante rete informale estesa e solo per un 8% da servizi “formali” di organizzazioni pubbliche e/o private, in tutte le sfere di bisogno considerate (Aiuto domestico, Organizzazione dell’assistenza, Sostegno psicologico, Assistenza sanitaria, Mobilità e trasporti, Assistenza personale, Sostegno finanziario) ad eccezione di quella strettamente sanitaria. Inoltre, la popolazione ultrasessantacinquenne in Italia ha raggiunto il 1° gennaio 2008 il 20,1% del totale, pari a oltre 11,9 milioni di persone (Istat, 2009). È un valore quasi doppio rispetto a quello registrato meno di quaranta anni fa, nel censimento del 1971, quando i 6,1 milioni di anziani residenti rappresentavano solo l’11,3% della popolazione (ISTAT, 1986). Ancora più consistente risulta nello stesso periodo l’evoluzione del numero dei “grandi anziani”, gli ultrasettantacinquenni, il cui numero si è quasi triplicato in valore assoluto (da meno di 2,1 milioni a oltre 5,7 milioni), passando dal 3,9 al 9,6% della popolazione complessiva. In termini percentuali, i valori italiani odierni non hanno equivalenti nell’Unione europea (Giannakouris, 2008), ed è atteso un loro ulteriore, consistente, incremento entro il 2040, quando gli over 65 raggiungeranno il 31,3% e gli over 75 il 16,6% del totale (Istat, 2009).

Come scegliere una polizza Long Term Care


Di seguito riportiamo alcuni elementi da prendere in considerazione per la scelta di una polizza LTC. Dal nostro punto di vista è assolutamente necessario stabilire sin da subito il tipo di copertura che si desidererebbe avere al verificarsi degli eventi che si ritengono più rilevanti e debilitanti.

Le prestazioni
A tal proposito una prima distinzione di massima che va fatta è fra Polizze Vita e Polizze Malattia:

le prime danno diritto a una rendita dal momento in cui si verifica la perdita dell'autosufficienza, ed è vitalizia e indipendente dalle spese sostenute;

le seconde rimborsano solo le spese mediche sostenute nel periodo in cui non si è autosufficienti, come le tradizionali polizze malattia.

La scelta fra l'una e/o l'altra forma di copertura è soggettiva e dipende molto dalla situazione  reddituale, patrimoniale e finanziaria dell'assicurando, nonché dalla situazione familiare dello stesso. La presenza di figli e la loro età può influire considerevolmente sulle varie opzioni, così come la presenza di un discreto patrimonio immobiliare e/o finanziario.

Esistono poi altre differenze importanti relativamente alle garanzie offerte e alle modalità di erogazione delle stesse. Ad esempio nell'ambito delle polizze vita si distinguono quelle a vita intera nel senso proprio del termine, per le quali si paga un premio per un certo numero di anni (durata del contratto) ma la copertura dura tutta la vita, rispetto a quelle sempre definite a vita intera per cui l'assicurato deve pagare un premio per tutta la vita per essere coperto.

Nell'ambito delle polizze malattia le coperture possono prevedere il rimborso delle spese sanitarie entro un determinato massimale mensile oppure, in caso non vi siano state spese, possono prevedere in alternativa una indennità mensile. In alcuni casi è prevista la possibilità, su richiesta dell'assicurato, di richiedere un servizio di assistenza convenzionato, per cui la compagnia pagherà direttamente alla struttura le prestazioni autorizzate.

Quando scatta la copertura

La copertura scatta quando l'assicurato è incapace di svolgere un certo numero di quelle attività che sono considerate fondamentali per la vita quotidiana, il cosiddetto elenco Adl (Activity of daily living), lavarsi, vestirsi/svestirsi, muoversi, alimentarsi. I metodi più utilizzati per definire il livello di non autosufficienza sono quello dell'attribuzione dei punteggi e quello del numero minimo di Adl che non si riescono più a compiere. In ogni caso vanno valutate attentamente.

Carenza ed esclusioni 
E' necessario esaminare questi due aspetti per non rischiare di versare inutilmente i premi. Le compagnie di assicurazione infatti, per evitare comportamenti fraudolenti, come ad esempio quello di assicurarsi solo all'ultimo momento, cioè quando si sta per raggiungere lo stato di bisogno che costringerebbe la compagnia a pagare, stabiliscono un periodo, detto di carenza, nel quale si pagano i premi ma non si ha copertura assicurativa. Stessa funzione hanno anche le esclusioni, ma in questo caso la compagnia non paga solo quando la non autosufficienza è provocata intenzionalmente dall'assicurato (tentativo di suicidio, malattie provocate intenzionalmente, uso di stupefacenti o alcool, conseguenze di infortuni o malattie preesistenti non dichiarate ecc.). 

Pagamento dei premi
Varie sono anche le modalità per i versamenti dei premi e le relative durate contrattuali, ma dal nostro punto di vista rivestono un carattere residuale, poiché vanno prese in considerazione solo dopo aver individuato i rischi che si vogliono coprire e le modalità di copertura degli stessi.
In questo modo si favorisce una valutazione più corretta del rapporto costi/benefici anche in relazione alla valutazione di soluzioni alternative che possono essere più convenienti.


Per approfondimenti:

Rischio salute: età e coperture

Polizze vita unit e index linked

Cure sanitarie: esigenze individuali, Welfare e soluzioni assicurative

Studio Cappiello, Via fratelli Lechi 13, 25121 Brescia, Tel/Fax 0305030934,  www.studiocappiello.it


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