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Le coperture assicurative contro gli infortuni

Tutelare il proprio reddito in caso di perdita o riduzione della propria autonomia fisica

di Carlo Bonfanti 10 dic 2009 ore 15:22
Articolo a cura di S.A.-CEBI Srl

Nell'articolo precedente avevo introdotto il concetto di “prodotti assicurativi a tutela del reddito”, che, con i limiti e la limitatezza di prodotti presenti, rappresenta l'attuazione nazionale di Income Insurance.

In filo conduttore che unisce questa serie di articoli è l'analisi di prodotti assicurativi che possano ridurre e limitare le conseguenze di eventi negativi, chiarendo da subito che non esiste un prodotto taumaturgico in grado di esorcizzare la malasorte che possiamo incontrare dietro l'angolo. Questo non è un compito alla portata dell'assicurazione, servirebbero dei super poteri di cui forse sono dotati esseri diversi dagli umani assicuratori.

Tratteggiato il confine in cui ci muoveremo, è giunto il momento di concentrarsi sul punto: è possibile tutelare il proprio livello di reddito in caso di perdita o riduzione della propria autonomia fisica? La risposta, scontata, è sì, in parte. Come? Utilizzando alcuni prodotti assicurativi che, prevedendo il riconoscimento di un capitale o di una rendita al verificarsi di avvenimenti che intaccano la nostra integrità fisica, ci permettono di affrontare razionalmente l'imprevisto, evitando di dover immobilizzare cifre cospicue per ottenere lo stesso risultato.

Avevo già accennato ad alcune aree tematiche, questo è il momento di iniziare a conoscere meglio i prodotti che le abitano.

Il primo prodotto, il più conosciuto e diffuso, è la polizza infortuni: contratto che garantisce un capitale in caso di infortunio, definito come: evento dovuto a causa fortuita, violenta ed esterna, che produce lesioni corporali obiettivamente constatabili".

Il capitale garantito può essere erogato per sole conseguenze definitive, morte o invalidità permanente, oppure anche per le conseguenze temporanee, come la necessità di ricovero, degenza, immobilizzazione con gesso o tutori, con la possibilità di estendere la copertura al rimborso delle spese mediche sostenute.

Evitando la mera elencazione delle garanzie, delle limitazioni standard e delle possibili estensioni, che sarebbe ostica e di scarsa utilità; vi propongo un piccolo esercizio: provare ad immaginare l'incidenza percentuale del costo delle diverse garanzie, chiedendovi poi di confrontarla con una suddivisione tradizionale.

Lo so che sto giocando sporco, sono il professionista che guida il gioco conoscendo già il punto di arrivo, ma credo che ne valga la pena; ecco quindi gli elementi per iniziare: il soggetto: una persona che non svolge attività fisiche pesanti o pericolose, non pratica sport “ no limit”, come credo la maggior parte di noi.

Le tessere (garanzie previste) che compongono il nostro puzzle “polizza infortuni”:
a) morte con capitale di € 150.000,00
b) invalidità permanente da infortunio con capitale di € 300.000,00
c) rimborso spese mediche da infortunio, fino a € 5.000,00
d) diaria da ricovero, convalescenza, gessatura, € 50,00 al giorno
e) inabilità temporanea da infortunio, importo giornaliero iniziale € 50,00.

Fatto 100 il nostro puzzle, quanto incidono le 5 componenti sopra indicate?

Se fossimo in un programma televisivo, potremmo prolungare l'attesa del momento di verifica con divagazioni varie, non potendo replicare questa modalità in questo scritto passo subito a mostrarvi la suddivisione tradizionale, precisando che è ovviamente una indicazione media, avendo ogni compagnia un ufficio attuariale che identifica le tariffe corrette per il proprio portafoglio.

a) 18%
b) 36%
c) 5%
d) 20%
e) 21%

Non so se la vostra rappresentazione si avvicina a questa, per esperienza personale, credo di no. Solitamente nelle valutazioni personali del costo dei prodotti assicurativi si tende a non considerare l'elemento della frequenza statistica dell'evento, cosa che invece fanno molto bene gli attuari di compagnia che stabiliscono il costo di un prodotto assicurativo; questo provoca l'errata convinzione che le coperture assicurative di eventi molto gravi siano molto costose.

Per chiarire meglio quanto sopra affermato credo sia utile presentare una delle leggi che regolano il settore assicurativo: “Costa proporzionalmente molto la copertura di un evento che accade con elevata frequenza anche se porta con sé delle conseguenze economiche limitate; costa proporzionalmente poco la copertura di un evento poco probabile ma con conseguenze solitamente molto gravi”.

Quest'assunto è evidenziato molto bene nella rappresentazione di poche righe fa, dove traspare chiaramente come si possano aumentare, anche notevolmente, i capitali previsti per gli eventi “pesanti”, riducendo o eliminando diarie molto limitate sia nell'importo che nella durata.

Se, come spero, sono riuscito a farvi riflettere sulle garanzie da inserire in una vostra ipotetica polizza infortuni, chiudo questo breve scritto con un'ultima considerazione generale: prima di sottoscrivere un contratto assicurativo di questo tipo, valutate con attenzione quali sono le spese e le perdite di reddito che potete gestire senza assicurazione, poi assicurate il resto.

Vi segnalo alcuni punti che devono essere verificati in una polizza infortuni:
  1. l'utilizzo della tabella Inail per la valutazione dell'invalidità permanente;
  2. l'entità e la tipologia delle franchigie presenti;
  3. l'operatività per le attività sportive che pratiche;
  4. la definizione di persone assicurabili;
  5. il massimale catastrofale (massimo esborso per la compagnia di assicurazione in caso di sinistro che colpisca contemporaneamente più assicurati);
  6. l'estensione ad eventi atmosferici eccezionali, ad esempio il terremoto;
  7. il limite di età fino a cui potete essere assicurati;
  8. le estensioni ad eventi che non rientrano nella definizione di infortunio ma che ormai sono assimilati, come ad esempio, le conseguenze di alcune malattie tropicali e la morte presunta.

Carlo Bonfanti
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