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Quelli che fecero (e fanno) l’altra economia

La storia è fatta di tante cose, ad esempio di personaggi. Iniziamo con questo articolo a presentarne alcuni fra i più noti, che con la loro storia testimoniano che cambiare il mondo si può.

di Andrea Di Turi 24 ago 2012 ore 12:18
Ci sono stati, infatti, e ci sono personaggi che di un altro modo di intendere l’economia, la finanza, i comportamenti di acquisto, di consumo e di risparmio, il modello di sviluppo in generale, sono diventati veri e propri simboli. Per le loro idee e per le loro azioni, spesso anche per il loro carisma. Iniziamo con questo articolo a presentarne più da vicino alcuni fra i più noti, consapevoli che questo elenco (che proseguirà nelle prossime settimane) non può essere esaustivo: è piuttosto da considerarsi un campione indicativo di quel genere di persone, e per fortuna l’umanità ne ha sempre conosciute, che con la loro storia testimoniano che cambiare il mondo si può.

Serge Latouche - Intellettuale francese, economista e filosofo. Non è stato il primo, ma è oggi senz’altro uno dei più noti e assidui divulgatori delle teorie della decrescita, anche per via dei numerosi volumi che ha pubblicato, molti dei quali sono ormai divenuti testi di riferimento a livello mondiale per chi si occupa di decrescita. Fra i più celebri si ricordano: La scommessa della decrescita, Breve trattato sulla decrescita serena e il più recente Per un’abbondanza frugale. Malintesi e controversie sulla decrescita. Ha scritto spesso di decrescita felice sulla celebre rivista Le Monde Diplomatique. È uno degli animatori della rivista interdisciplinare Revue de Mauss (Movimento anti-utilitarista nelle scienze sociali).





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Fabio Salviato - È stato il primo storico presidente della Banca Popolare Etica, la banca al servizio delle organizzazioni del non profit e dell’altra economia che ha preso ad operare a Padova l’8 marzo del 1999, ed è uno dei maggiori protagonisti della diffusione della finanza etica in Italia e in Europa. Prima di fondare Banca Etica possedeva già una lunga esperienza nel campo dell’altra economia, essendo stato fra i fondatori e poi presidente del Consorzio Ctm Mag, una delle prime realtà protagoniste della diffusione del commercio equo-solidale in Italia. È stato anche presidente di Etica sgr (la società di gestione del risparmio del sistema Banca Etica). Oggi è presidente di Febea (Federazione europea delle banche etiche e alternative). Nel 2010, insieme a Mauro Meggiolaro, ha raccontato la sua storia e quella della fondazione di Banca Etica nel libro Ho sognato una banca. Dieci anni sulla strada di Banca Etica.





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Joseph Stiglitz - Economista statunitense, premio Nobel per l’Economia nel 2001 per i suoi contributi sulla teoria delle “asimmetrie informative” e docente alla Columbia University, è uno dei più ascoltati intellettuali al mondo sui temi della globalizzazione e delle sue distorsioni. È stato fra i consiglieri economici del presidente Usa Bill Clinton. Uno dei motivi del largo credito di cui gode è che ha ricoperto ruoli di primissimo piano, fino alla posizione di chief economist, all’interno della Banca Mondiale, per poi lasciarla. Diventandone così uno dei critici più lucidi e implacabili e uno dei maggiori sostenitori della necessità di riformare sia la Banca Mondiale, sia l’altra istituzione nata dagli accordi di Bretton Woods del luglio 1944, ovvero il Fondo monetario internazionale. Nel 2009 ha presieduto la Commissione voluta dall’allora presidente francese Nicolas Sarkozy, che ha preso il suo nome e di cui facevano parte anche economisti del calibro di Amartya Sen e Jean-Paul Fitoussi, per la definizione di nuovi indicatori di ricchezza e benessere alternativi al Pil.





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Muhammad Yunus - Il suo nome è sinonimo di microcredito in tutto il mondo. Nel 1976 a Dhaka, nel Bangladesh, è stato infatti il fondatore della Grameen Bank, la “banca del villaggio”, divenuta la più celebre istituzione al mondo attiva nel campo del microcredito, di cui Yunus ha raccontato la storia nel best seller Il banchiere dei poveri. L’economista bengalese per i suoi meriti nella lotta alla povertà attraverso il microcredito ha anche ricevuto, nel 2006, il premio Nobel per la pace. Negli ultimi anni è divenuto uno dei maggiori promotori del social business, su cui ha anche scritto il libro Si può fare! Come il business sociale può creare un capitalismo più umano.





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Jacques Attali - Basta dire che è stato il fondatore della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, con la quale dopo il crollo del muro di Berlino alla fine degli anni ’80 del secolo scorso si intendeva aiutare i Paesi europei ex-comunisti nella transizione verso la democrazia e l’economia di mercato, per comprendere come il professor Jacques Attali (fu anche consigliere del presidente francese Mitterrand) sia uno di quei personaggi che non si è limitato ad osservare i cambiamenti globali, ma ha cercato di indirizzarli. Ed è per questo che alla fine degli anni ’90 ha dato vita a Planet Finance, organizzazione non governativa che ha promosso la microfinanza per combattere la povertà nel mondo, favorire l’inclusione finanziaria e sociale e costruire modelli di sviluppo economico sostenibili. È in rapporti di amicizia col “banchiere dei poveri”, il fondatore della Grameen Bank, Muhammad Yunus, che è membro dell’international advisory board di Planet Finance.



VEDI ANCHE: Il sito di Planet Finance


Leonardo Becchetti - È uno dei più profondi conoscitori in Italia, e dei più assidui divulgatori, dei molti temi che ruotano intorno al concetto di sviluppo sostenibile: economia sociale, microcredito, finanza etica, responsabilità sociale (o csr), commercio equo-solidale, beni comuni, economia della felicità. Becchetti è professore ordinario di Economia politica presso l’Università di Roma Tor Vergata. All’attività didattica riesce ad affiancare quella di saggista (l’ultimo suo lavoro, pubblicato di recente, s’intitola Il mercato siamo noi) e di giornalista, come direttore del sito Benecomune.net, editorialista del quotidiano Avvenire e curatore del blog La felicità sostenibile (sul sito del quotidiano La Repubblica); ricopre inoltre la carica di presidente del Comitato Etico di Banca Etica ed è presidente nazionale della Comunità di vita cristiana.

Becchetti ha curato l’appello di 130 economisti italiani che chiedevano l’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie e nel 2011 ha offerto un fondamentale contributo all’elaborazione della Nota del Pontificio Consiglio Giustizia e della Pace per la riforma del sistema finanziario.

Riguardo sempre alla TTF-Tassa sulle transazioni finanziarie, più nota come Tobin tax, ha scritto un commento che meriterebbe di essere scolpito nella pietra: «La tassa sulle transazioni finanziarie è il metro sul quale la storia giudicherà l’umanità della nostra civiltà».



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Maurizio Pallante - Si potrebbe definirlo il Latouche italiano, ma a ben guardare forse è Latouche che potrebbe essere definito il Pallante francese. A ogni modo, Maurizio Pallante è uno dei profeti della decrescita, essendo fondatore e presidente dell’Associazione Movimento per la Decrescita Felice. Esperto di ambiente e tecnologie ambientali, di energia (fra i fondatori del Cure-Comitato per l’uso razionale dell’energia), saggista (fra i suoi lavori ricordiamo ad esempio La decrescita felice. La qualità della vita non dipende dal PIL e La felicità sostenibile. Filosofia e consigli pratici per consumare meno, vivere meglio e uscire dalla crisi), con esperienze anche di amministratore della cosa pubblica, è oggi uno dei più lucidi intellettuali capaci di criticare, anzi, di de-costruire in modo più che solidamente argomentato il mito della crescita su cui il sistema economico-produttivo è stato fino a oggi saldamente impostato. Cura un blog sul sito del quotidiano Il Fatto Quotidiano.



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Tiziano Terzani - Non sarebbe corretto dire che si sia dedicato soprattutto alle cose economiche durante l’intensa ed emozionante vita (fu corrispondente di guerra e visse per lungo tempo in Asia, sempre viaggiando moltissimo) che ha raccontato in modo così coinvolgente in molti suoi libri. Certo è che Tiziano Terzani è stato capace di sviluppare un pensiero così profondo e articolato, quasi una vera e propria filosofia, che ha inevitabilmente toccato anche le faccende riguardanti la cosiddetta scienza triste, l’economia. In merito alla quale sottolineava che quella della crescita continua dei beni e servizi, sempre più freneticamente prodotti e acquistati, è un’idea folle che non può che portare il mondo alla rovina, così com’è sostanzialmente accaduto con la crisi epocale in cui siamo finiti. Concetto che esprime in modo semplice e al contempo lucidissimo nel video che segnaliamo qui di seguito.

Dice Terzani: «Tutto il sistema economico è fondato esclusivamente sul profitto. L’economia dovrebbe essere fondata sulle esigenze dell’uomo. La crescita: siamo sicuri che il progresso dev’essere solo crescita? O non sarebbe molto meglio arrivare a una situazione in cui abbiamo poco, ma il giusto. E tutti un po’ di più, invece che tanti, tantissimi poco. Questo sistema, fondato sulla crescita dei desideri, rende tutti infelici».



VEDI ANCHE: I libri di Tiziano Terzani


Francuccio Gesualdi - Allievo di Don Lorenzo Milani alla scuola di Barbiana, Francesco “Francuccio” Gesualdi senza tema di smentite si può definire il pioniere del consumo critico in Italia. A metà anni ’80 ha fondato con un piccolo gruppo di famiglie a Vecchiano, in provincia di Pisa, il Centro Nuovo Modello di Sviluppo (Cnms), ben presto divenuto il punto di riferimento per tutti coloro che erano interessati a praticare stili di vita e di consumo ispirati alla sostenibilità e alla consapevolezza dell’importanza di orientare criticamente i propri acquisti per incidere sul modello economico-produttivo. Autore di numerosissime pubblicazioni (fra cui Manuale per un consumo responsabile, Guida al consumo critico, Consumattori), attraverso il Cnms Gesualdi ha dato vita anche a iniziative come il sito Imprese alla sbarra, dove l’attività delle grandi imprese è passata al vaglio dell’analisi di taglio sociale e ambientale: lo scopo, come recita il sotto-titolo del sito, è quello di offrire «informazioni per un controllo democratico delle imprese».



 
Andrea Segré - Professore ordinario di Politica agraria internazionale e comparata e direttore del Dipartimento di Scienze e tecnologie agro-alimentari presso l’Università di Bologna, con un nutritissimo curriculum di studi ed esperienze (e di riconoscimenti) in Italia e all’estero (se ne può prendere visione sul suo sito personale), Andrea Segrè è il fondatore di Last Minute Market, lo spin-off dell’ateneo bolognese dedicato al recupero dei beni alimentari invenduti, a favore dei bisognosi. È celebre per i suoi contributi e le sue battaglie contro lo spreco, in particolare lo spreco di cibo: con Last Minute Market si è fatto ad esempio promotore della campagna di sensibilizzazione Un anno contro lo spreco, che potrebbe portare alla proclamazione del 2014 come Anno europeo di lotta allo spreco alimentare. Ha scritto numerosi volumi, fra cui l’ultimo Economia a colori. Mantiene un blog sul sito de Il Fatto Quotidiano.




Luigino Bruni - Economista, docente all’Università Bicocca di Milano e all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (Firenze), editorialista del quotidiano Avvenire e saggista, Luigino Bruni è uno dei più autorevoli divulgatori in Italia e nel mondo dell’esperienza di Economia di Comunione, di cui è Coordinatore della commissione internazionale. Si tratta del movimento fondato a inizio anni ‘90 da Chiara Lubich per la costruzione di un diverso modello di economia, fondato sulla solidarietà e sulle imprese fraterne, non schiacciate dalla logica del profitto ma votate con la loro attività alla lotta all’indigenza e alla riduzione delle disuguaglianze. È uno degli economisti che ha più approfondito i temi legati ai beni relazionali, all’economia civile e in particolare all’economia della felicità, che indaga la relazione tra ricchezza materiale e benessere e felicità personali. Su questi temi ha scritto numerosi volumi, fra i quali ad esempio L' economia la felicità e gli altri. Un'indagine su beni e benessere, L' impresa civile. Una via italiana all'economia di mercato e il più recente Le nuove virtù del mercato nell’era dei beni comuni. È anche vice-direttore di Econometica, Centro universitario per l’etica economica e la responsabilità sociale d’impresa.




Giovanni Acquati - È considerato, e a ragione, il “padre” del movimento italiano delle Mag, le mutue auto-gestione che praticano la finanza solidale. Acquati è stato infatti protagonista del lancio di quasi tutte le Mag che nell’arco di più di trent’anni si sono costituite in Italia. In particolare ha legato il suo nome all’attività di Mag2 Finance, la mag dell’area milanese, così chiamata perché fu la seconda, dopo la capostipite avviata a Verona nel 1978, a nascere nel nostro Paese. Ex-bancario, Acquati non ha mai perso il gusto di fare finanza dal basso, mutualistica, indirizzata a fini sociali e alla costruzione di bene comune: negli ultimi anni ha infatti costituito l’associazione Soliles, con cui ha lanciato, fra gli altri, il nuovo sfidante progetto di Mairi, la mutua associazione per gli immigrati residenti in Italia. C’è il suo zampino anche nel progetto del Sardex, il circuito di credito commerciale alternativo basato su moneta complementare avviato in Sardegna. È membro, inoltre, del Comitato Etico di Banca Etica, alla cui nascita ha contribuito in modo determinante. Gestisce un blog sul portale Social Tiscali, in cui tratta i temi dell’altra economia, in particolare legati alla finanza.




@andytuit


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