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Opzioni

di Giacomo Saver
L’opzione è un derivato che incorpora il diritto a comprare o vendere una determinata quantità di attività finanziarie o di beni a o entro una data futura. L'attività che l'opzione permette di acquistare o vendere è detta sottostante ed il suo prezzo di esercizio è la “base” dell'opzione. Mentre col Future si determina un obbligo ad acquistare qualche cosa, con l’opzione si può scegliere se dare corso o meno all'operazione. Le Opzioni possono avere diversi tipi di sottostante, ci sono opzioni sulle commodity, su titoli finanziari, su valute, ad esempio. Le Opzioni sono nate come possibilità di copertura del rischio, per poi diventare uno strumento soprattutto speculativo.

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Col Future si determina l’obbligo di acquistare e se il prezzo invece di essere salito è sceso si rimane comunque obbligati ad acquistare, perdendoci. Con l’opzione, invece, si acquisisce il diritto ad acquistare o a vendere, ma non l’obbligo. E se il sottostante dovesse costare meno di quanto costerebbe esercitando l’opzione, si può semplicemente decidere di non esercitarla.

L’opzione ha un costo, che si chiama premio e che corrisponde al prezzo del diritto acquisito. Ipotizziamo che il sottostante sia grano. Se a scadenza il grano vale più di quanto previsto dal contratto di Opzione, conviene esercitare la stessa, perché si guadagna sulla differenza: si acquista a 10 (base dell'Opzione) e si rivende a 15 (prezzo di mercato). Se il grano invece valesse 8 euro, avrebbe poco senso economico acquistare a 10 per rivendere a 8, così è meglio abbandonare l’Opzione, perdendoci solo il premio di acquisto.

E anche per le opzioni l’utilizzo di gran lunga più diffuso e di tipo speculativo, e cioè di scommessa sull’andamento del prezzo di un bene o della quotazione di un titolo, tanto che lo scambio del sottostante spesso non è nemmeno più ipotizzato. E’ utilizzato come scommessa ancora più del future perché la perdita massima per chi investe in opzioni è il prezzo dell’Opzione stessa, molto meno di quanto si perderebbe con un Future andato male.

L’opzione paga, se positiva, la differenza tra il prezzo a scadenza e la base, cioè il valore del sottostante. Esempio, il grano vale 15 euro, l’opzione da il diritto di comprarlo a 10, questo 10 è la base dell’Opzione, chi fa valere l’Opzione incassa 5.

Una opzione può essere emessa da qualsiasi intermediario finanziario abilitato. Ma anche un privato può, sempre tramite un intermediario, vendere sul mercato un’opzione, se è in grado di offrire le garanzie necessarie. Esempio. Chi vende un’opzione da il diritto a chi la acquista di comperare, ad esempio, titoli finanziari; l’intermediario chiede a chi vende l’Opzione di avere come sottostante i titoli oggetto dell’operazione, oppure un ammontare di denaro equivalente al sottostante in modo da poter dare compimento all’operazione.

Le opzioni che danno il diritto di comprare si chiamano Call, quelle che conferiscono il diritto di vendere si chiamano Put.

Giacomo Saver
Segretibancari.com
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