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Riscatto anni laurea, quando è meglio di no

Sono di fronte al dilemma se riscattare i miei 5 anni di corso di laurea per un importo totale di 52.000 euro o in alternativa aderire ad un secondo pilastro…

di Jonathan Figoli 30 apr 2010 ore 13:03
Domanda

In breve la mia situazione.

Anni: 36
Corso di laurea: 1993-1998
Totale anni da riscattare: 5
Versamenti INPS a oggi: 7 anni di lavoro.

Settimane da riscattare:
  1. primo periodo: 112 (sistema retributivo misto);
  2. secondo periodo: 146 (sistema contributivo).

Ipotizziamo di andare in pensione nel 2043 con 40 di anzianità contributiva (ipotesi più plausibile) e all’età di 69 anni, cosa mi conviene fare?

Ho tentato di informarmi e di confrontarmi con esperti, ma l’incertezza sulla scelta più giusta da prendere è ancora forte.

Lei cosa farebbe al mio posto?

Sotto informazioni aggiuntive del mio profilo.

Dall'analisi del prospetto INPS si evince che sto riscattando un periodo li laurea a cavallo del 1996 e il riscatto mi porta a passare da un profilo totalmente contributivo a uno misto. Pertanto l'onere va suddiviso in due quote, una relativa agli anni coperti dal sistema retributivo (112 settimane) e una per quelli coperti dal contributivo (146 settimane).

Per quanto riguarda il calcolo della seconda quota ho inteso che si prende a riferimento la retribuzione media nell'ultimo periodo e si calcola il 33%, ossia il contributo complessivo da versare. Il contributo settimanale (194 euro) viene quindi moltiplicato per il numero di settimane da riscattare (146). Questo importo di 28.400 euro va quindi a incrementare il montante contributivo e si rivaluterà al tasso di crescita del Pil come gli altri contributi.

Più complessa è la costruzione dell'onere per la sezione retributiva.

Se riscatto 112 settimane, la mia anzianità contributiva aumenterà. A grandi linee la pensione retributiva è pari alla retribuzione media x anni di anzianità x 2%. In questo caso la retribuzione è di circa 30.000 euro. Pertanto la pensione annua retributiva aumenterà di 30.000 x 2% x (112/52) = circa 1.300 euro.

Considerando che non si deve prendere il reddito solo dell'ultimo anno (i 589 settimanali) ma andare indietro di qualche anno in più l'importo di 1.247 euro (il beneficio pensionistico corrispondente) risulta plausibile.

In pratica, quindi, riscattando 112 settimane otterrò un incremento della pensione annua retributiva di circa 1.250 euro da attualizzare.

La ringrazio per la sua disponibilità e a presto.

Risposta

Mi permetta alcune precisazioni.
  1. Anche se rientrasse nel sistema misto invece che contributivo non le cambierebbe nulla. 2 anni calcolati con il retributivo su 38 di contributivo non fanno una sostanziale differenza o, meglio, l’aumento della pensione non sarebbe mai pari ai 20.000 euro spesi per il riscatto degli anni fra il 93 e il 95 (a meno che, cosa che comunque le auguro, non vivesse a occhio e croce oltre i 130 anni);
  2. non ci sarebbe “un aumento” di 1270 euro lordi annui di pensione ma quella è la quota che ne deriverebbe dal sistema retributivo. Se ipotizziamo di investire quei 20.000 euro necessari ad ottenere questa cifra ad un tasso del 2% annuo (esistono gestioni che lo garantiscono) per 30 anni ed ipotizzando un coefficiente di conversione del 5,62% (quello attuale) si avrebbe una rendita di 2.035 euro/anno. Quasi 800 euro in più.
  3. Tenga, poi, presente che se versasse i 52.000€ del riscatto questi, per la parte contributiva quantificabile in 30.000, verrebbero rivalutati alla media del Pil italiano degli ultimi 5 anni (Pil Italia 2009 -5,1%!, stima 2010 +0,1)…

Detto questo le consiglio sicuramente di aderire al secondo pilastro (in modo da incamerare il contributo del datore di lavoro) ma versare (anche solo una parte) dei 52.000 euro in un fondo pensione aperto di terzo pilastro che, rimanendo investiti per altri 30 anni, dovrebbero far ritornare interessanti risultati economici.

Personalmente, quindi, lascerei perdere il riscatto degli anni di Laurea.

Le porgo un cordiale saluto e le faccio i complimenti per la dedizione posta nelle analisi fatte.

Jonathan Figoli
Jonathan.Figoli@professionefinanza.com

Vai alla pagina degli esperti Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
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