Il vantaggio degli ETF? Non dare mai sorprese

Domanda

Da tempo vorrei fare gli ETF azionari, ma leggo da più parti che, anche se le commissioni di gestione sono inferiori ai fondi, poi c’è di mezzo il Market Maker, la tassazione complicata ed il tempo necessario per agire intraday, se si vogliono ottenere risultati validi.

Ho fatto un confronto dei rendimenti per aree geografiche uguali con i fondi che hanno le commissioni di gestione più alte (quelli esenti di commissioni ingresso) e vedo che i rendimenti a 6 mesi dei fondi sono quasi sempre superiori a quelli degli ETF se lasciati invariati cosi come sono stati investiti, senza fare degli switch. 

Gradirei sapere se con gli ETF facendo una gestione dinamica si possano ottenere risultati migliori.
Sarebbe molto gradito un suo illuminato consiglio.

Grazie.
Cordiali saluti

Risposta

Il consiglio glielo do volentieri, illuminato non credo. Lei pone diverse questioni le cui risposte non sono semplici da dare in poche righe. Cominciamo dall’argomento che mi sembra più facilmente abbordabile, la tassazione. Questo è un falso problema: se è vero che il calcolo non è semplice è pure vero che non lo facciamo noi, ma l’intermediario con cui operiamo (caso mai bisognerà controllarne la correttezza, come del resto in qualsiasi altra attività). La tassazione è come in quasi tutti gli strumenti finanziari al 12,50% e si paga sulla plusvalenza maturata con l’inconveniente del delta NAV (differenza tra valore della compravendita e quello di fine giornata dell’ETF), che generalmente, per chi non opera a brevissimo termine, incide comunque molto poco.

Il ruolo dei market maker. Esso incide sullo spread denaro-lettera e quindi sul costo d’acquisto dell’ETF: in alcuni casi è elevato, ma si va sempre più riducendo e, in particolare, sugli strumenti più liquidi esso è molto ridotto. Il tempo necessario per agire intraday. Non so di quale tempo parli, anche perché io eviterei l’intraday, in particolare per gli ETF, ma anche in generale per qualsiasi altra attività, con poche eccezioni.

I rendimenti. Non troverà mai un ETF in cima alla classifica dei fondi con benchmark omogeneo, come non lo troverà mai in coda. Il vantaggio degli ETF sta proprio in questo: non dare mai sorprese. Le piacerebbe acquistare un fondo perché l’anno prima ha fatto 30 punti meglio del parametro di riferimento e proprio quando lo acquista lei fa il 9% in meno? E’ successo, ad esempio, al fondo Vega flessibile, ora Norvega flessibile A, nel periodo 2008-2009. Purtroppo le gestioni sfuggono al nostro controllo e spesso i gestori sono imprevedibili. Meglio allora fidarsi di chi ha una lunga storia di successi oppure degli ETF.

Gestione dinamica. Se per gestione dinamica intende una movimentazione dei titoli a breve termine (giornaliera, settimanale o così via) credo che difficilmente potrà darle i risultati sperati. Si chieda: perché movimentare il portafoglio?, quando e che cosa vendere?, quando e che cosa acquistare?, in base a quali indicazioni o analisi? Sono solo alcune delle domande a cui deve rispondere prima di mettersi all’opera. Non so se riuscirà a far meglio dei fondi, sicuramente all’intermediario non dispiacerà.

Mia convinzione professionale è che per investire i propri risparmi sia necessario guardare prima dentro di noi, alle nostre esigenze e a quelle della famiglia, alla nostra propensione al rischio, ecc. e solo dopo ai prodotti finanziari. Si evitano così molte delusioni e si ottengono ottimi risultati. Sicuramente avremo il denaro che ci servirà, quando ci servirà.

Spero di esserle stato utile.

Per approfondimenti:

Gli ETF: cosa rappresentano e su cosa investono

I vantaggi degli Etf

Come nascono gli ETF e perché non possono fallire


Cordialmente
Lucio Sgarabotto
Consulente finanziario indipendente fee only
lucio.sgarabotto@gmail.com

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