Agevolazione imposte di successione

Domanda

Mio padre è morto da 6 mesi aveva in comunione dei beni con mamma la casa dove abitava. So già che dobbiamo fare la successione per il suo 50% una quota a mia mamma e l'altra ripartita tra 4 figlie in parti uguali. Tre figlie sono sposate in comunione dei beni ed io non sposata abito con mamma. Abbiamo diritto allo sgravio delle imposte di successione? Inoltre vorrei sapere se nella successione entrano anche i miei cognati ed ancora se in caso di debiti ci si può rivalere sull'eredità delle mogli.

Risposta

La successione in mancanza di testamento comporta, in presenza del coniuge e di più figli, la seguente ripartizione del patrimonio ereditario:

-- 1) 1/3 al coniuge + diritto all’abitazione;
-- 2) 2/3 ai figli in parti uguali.

In merito alla prima domanda, è possibile fruire dell’agevolazione per la prima casa solo nei seguenti casi:

-- 1) la casa che entra in successione non deve essere classificata come abitazione di lusso;
-- 2) la casa deve essere sita nel Comune di residenza dell’erede o in quello dove questi svolge il suo lavoro. Se l’immobile si trova in un comune diverso da quelli specificati, l’erede deve trasferire la residenza entro 18 mesi;
-- 3) l’erede non deve essere proprietario, neanche in comunione di beni, o usufruttuario di altra casa nello stesso Comune della casa ereditata;
-- 4) l’erede non deve aver usufruito delle agevolazioni prima casa per l’acquisto della proprietà o usufrutto di altra abitazione, ovunque essa si trovi.

Pertanto, dovete esaminare le singole posizioni degli eredi per verificare se si soddisfano le condizioni sopra esposte al fine di pagare le imposte ipotecarie e catastali nella misura fissa (pari a 168 euro ciascuna). Per quanto riguarda la posizione dei cognati, non hanno diritto all'eredità per espressa previsione legislativa; anche la comunione dei beni è esclusa nel caso di beni ricevuti per eredità quindi tali beni, definiti personali, possono essere aggrediti unicamente quando i beni comuni non sono sufficienti per pagare i debiti comuni e comunque per la metà di questi utimi.
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