Libretto di risparmio il Libia, che fare?
La cosa migliore da fare sia rivolgersi all’AIRL: Associazione Italiani Rimpatriati dalla Libia.
di Lucio Sgarabotto 10 nov 2011 ore 10:48Grazie
Risposta - In seguito alla rivoluzione libica di Gheddafi nel 1969 tutti i beni dei cittadini italiani sono stati sequestrati anche se in violazione di un trattato del 1956. Il decreto di confisca fu emanato per “restituire al popolo libico le ricchezze dei suoi figli e dei suoi avi usurpate dagli oppressori".
Il governo italiano di allora invece di rivolgersi alla giustizia internazionale, come previsto dall’art. 17 del trattato, non fece alcunché.
Furono successivamente approvate dall’Italia alcune leggi per indennizzare, parzialmente, dei beni perduti gli italiani rimpatriati, indennizzi che dovrebbero essere ancora in corso.
Nel 1998 il governo italiano (ministro Dini) ha definitivamente rinunciato al risarcimento da parte della Libia dei beni confiscati da Gheddafi e, recentemente, con il governo Berlusconi gli accordi hanno anche previsto un indennizzo al contrario, dall’Italia alla Libia, con la costruzione dell’autostrada costiera la cui realizzazione sta iniziando.
Per venire a quello che a Lei interessa, poiché ritengo che il libretto in suo possesso attesti un versamento il cui ammontare è stato da lungo tempo confiscato, credo che la cosa migliore da fare sia rivolgersi all’AIRL (Associazione Italiani Rimpatriati dalla Libia) che mi sembra l’associazione che più sia impegnata nel riconoscimento dei diritti degli italiani in Libia.
Cordialmente
Lucio Sgarabotto
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